In Italia, dopo l’approvazione della legge nel 2017, si attende ancora, purtroppo la pubblicazione delle linee guida dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, che chiarirebbero molti dubbi alle Pubbliche Amministrazioni sulle misure da attuare per tutelare in maniera appropriata chi intende segnalare un fatto di corruzione all’interno del proprio ente.
A livello europeo è stata approvata lo scorso anno la Direttiva a tutela dei segnalanti, che aspetta adesso di essere trasposta nei vari contesti normativi nazionali entro la fine del 2021.
“La trasposizione della Direttiva è un momento cruciale per completare le disposizioni a tutela dei whistleblower – secondo Giorgio Fraschini, nostro esperto di whistleblowing – oggi purtroppo l’implementazione della legge italiana è ancora inefficace e carente in molti punti e il rischio è che i whistleblower possano perdere fiducia nell’istituto in assenza di un segnale da parte delle istituzioni e di nuovi provvedimenti più efficaci”.
In attesa di questi provvedimenti da parte delle istituzioni italiane, continuiamo a supportare i segnalanti attraverso il servizio ALAC – Allerta Anticorruzione, fornendo assistenza a coloro che vogliono segnalare, o lo hanno già fatto, ma si trovano ad affrontare dubbi e incertezze legati a questa situazione.
Dal 2018 inoltre con WhistleblowingPA forniamo un aiuto concreto e gratuito alle Pubbliche Amministrazioni, grazie a una piattaforma web per le segnalazioni da implementare all’interno del proprio ente. Sono più di 700 le PA che finora hanno aderito, prevedendo così dei canali di segnalazione sicuri per i propri dipendenti.
Sono davvero molte le attività che abbiamo portato avanti nel 2019 sul tema del whistleblowing e la prossima settimana, il 30 giugno pubblicheremo il report completo.